VERSO LE PARALIMPIADI: L'ITALIA DELLA SCHERMA IN CARROZZINA
La scherma è uno sport in cui l'Italia si è spesso cimentata: tutti noi ricordiamo i nomi degli atleti che ci hanno emozionato con le loro vittorie, come Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Margherita Granbassi e Aldo Montano. Negli ultimi anni anche il movimento paralimpico nazionale ha trovato assi in grado di competere ai massimi livelli.
Come quasi tutti gli sport per persone con disabilità, anche la scherma nacque come attività rieducativa e riabilitativa per i reduci della Seconda Guerra Mondiale: lo scenario in cui si sviluppò, nella seconda metà degli anni '40 del secolo scorso, fu la Gran Bretagna ed esordì, come disciplina, nel 1960 ai Giochi Paralimpici di Roma. In Italia, il pioniere della scherma in carrozzina fu il Prof. Antonio Maglio, direttore del Centro Paraplegici dell'Inail di Ostia, a testimonianza del valore riabilitativo dello sport sulla salute psico-fisica delle persone con disabilità. Le regole di questo sport sono identiche a quelle della scherma tradizionale; le armi usate sono fioretto, spada e sciabola.
Le speranze di vittoria sono concentrate sulla favorita nel fioretto: Beatrice Vio, 19 anni, conosciuta anche per i servizi fotografici su Vanity Fair e per le sue assidue presenze in TV come conduttrice della Domenica Sportiva. Per quanto riguarda gli uomini, i riflettori sono puntati su Matteo Betti e Alessio Sarri, che sono in grado di far tremare i loro avversari.
FORZA AZZURRI!!!
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