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Artrosi


Definizione e sintomi
L’artrosi è una patologia cronica e progressiva caratterizzata da deterioramento ed usura della cartilagine ed in seguito di tutti i componenti delle articolazioni sinoviali, con alterazione del naturale equilibrio articolare. È la malattia reumatica più diffusa: colpisce oltre 4 milioni di persone in Italia, l'80 % degli anziani ed il 20 % di persone in età lavorativa di entrambi i sessi.
Il processo artrosico si instaura quando la cartilagine articolare non è più in grado di sopportare una normale attività oppure quando le condizioni di lavoro articolare sono incompatibili con i limiti costitutivi delle diverse componenti cartilaginee. L’artrosi si manifesta quando la malattia, a partenza cartilaginea, coinvolge tutte le strutture che concorrono alla funzione articolare, ovvero l’osso sub-condrale, la membrana sinoviale, la capsula articolare sino a provocare, nei casi più avanzati un vero e proprio scompenso dell’articolazione intesa come unità funzionale. Diversamente dall’artrite l’aspetto infiammatorio non è prevalente ma può essere presente in alcune fasi, con caratteristiche di entità e di durata inferiori a quelle dell’artrite.
La possibilità di riconoscere o meno dei fattori facilitanti o cause permette di distinguere due varianti cliniche dell’artrosi: primaria e secondaria. L’artrosi primaria è solitamente generalizzata (pluriarticolare), richiede la presenza di più fattori eziologici per manifestarsi, fra i quali la predisposizione genetica sembra giocare un ruolo fondamentale. La forma secondaria è invece più frequentemente localizzata (mono-articolare) ed associata a fattori di tipo locale (malformazioni scheletriche e anomalie congenite, patologie di tipo osteoarticolare, metaboliche ed endocrine, eventi di tipo traumatico, fattori occupazionali). Tuttavia la suddivisione non è sempre così ovvia e facilmente applicabile ed è destinata nel tempo a subire modifiche man mano che i progressi mettono in luce l’importanza di alcuni fattori patogenetici.
Dolore, rigidità (che raramente eccede i 15-20 minuti) e la progressiva limitazione funzionale, spesso associata a deformazione dell’articolazione, sono i sintomi che accomunano i pazienti artrosici. Il dolore è il sintomo più frequente ed è di tipo “meccanico”, compare tipicamente all’inizio del movimento, si accentua con il prosieguo del movimento stesso e con l’affaticamento articolare in generale. Con il progredire della malattia il dolore tende a divenire continuo, presente anche a riposo e condizionante la funzionalità articolare, limitazione che viene favorita ed aggravata anche dalla contrattura muscolare riflessa e dalla conseguente incongruenza dei capi articolari. L’artrosi può interessare tutte le articolazioni delineando diversi quadri sintomatologici. Le sedi più frequentemente colpite sono la mano, l’anca (coxoartrosi), il ginocchio (gonartrosi), le articolazioni vertebrali (spondiloartrosi).

Diagnosi
La diagnosi di artrosi si basa su un accurato esame obiettivo ed eventuali indagini radiografiche mirate. L'assenza di particolari alterazioni agli esami ematochimici permette di escludere altre malattie reumatiche.

Terapia
La molteplicità e complessità dei fattori eziopatogenetici sono responsabili del non facile approccio terapeutico. Oltre alle misure di carattere generale, come per esempio il controllo del peso corporeo nell’artrosi delle articolazioni portanti, la cura dell’artrosi si basa su una serie di rimedi farmacologici atti a ridurre il dolore (analgesici, antiinfiammatori) e di rimedi fisiochinesiterapici in grado di favorire la rieducazione funzionale e la prevenzione degli handicap. In pazienti con artrosi evoluta può essere necessario ricorrere all'intervento chirurgico di sostituzione protesica dell'articolazione danneggiata.

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