La capacità di essere empatico, per un medico, viene considerata molto importante; sappiamo che è un’abilità complessa a tal punto che sempre più esperti ritengono che sia un insegnamento da sviluppare affinchè rientri a pieno titolo nel curriculum dello studente di Medicina.
Per migliorare le proprie capacità empatiche, riflessive e di ascolto e per riuscire a prendersi cura della persona ammalata che ha paure, emozioni e speranze, il futuro medico dovrà seguire corsi di Medicina Narrativa, dovrà cioè sviluppare competenze comunicative basate sull’empatia. Pensiamo al rapporto con il medico che, nel caso di una persona che vive con una patologia cronica – e una malattia reumatica lo è - durerà tutta la vita; una relazione empatica fra le due persone è basilare affinchè si instaurino stima e fiducia reciproche. La medicina narrativa non fornisce ricette pratiche o regole, ma rappresenta una stimolo a considerare la malattia non solo in termini “clinici”, ma come esperienza esistenziale che riguarda l’intera vita di un individuo, la sua collocazione sociale, etnica e culturale.
La narrazione, inoltre, da alla persona ammalata la possibilità di far sentire la propria voce e permette al medico un incontro umano e compassionevole, oltre ad essere efficace e migliorare il processo di cura.
Purtroppo in Italia siamo ancora lontani da questi obiettivi, ma fortunatamente quello della Medicina Narrativa è un argomento fonte di dibattito molto sentito negli ultimi anni.
Per approfondimento
https://www.omni-web.org/lempatia-e-cura-ma-non-si-puo-improvvisare/
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